I pro e i contro della vita da freelance

Freelance

Freelance: nessun capo, nessun programma, nessun ufficio, lavoratori autonomi e liberi.

Sembra la modalità di lavoro dei sogni, no?

Detta così, in effetti, ci sono solo pregi, e probabilmente è anche per questo motivo che questo modo di lavorare è diventato molto popolare e ambito negli ultimi anni. Beh, anche se in parte tutto questo è vero, c’è di più di quanto sembra. Come qualsiasi cosa nella vita, anche lavorare come freelance ha i suoi alti e bassi, i suoi vantaggi e svantaggi.

Questa “modalità di lavoro”, infatti, può assumere molte forme: alcuni sono nottambuli creativi che prosperano solo in quelle ore della giornata, e magari amano avere tra le mani molti progetti contemporaneamente. Altri lavorano restando dentro i loro pigiami in più momenti della giornata e procedono così, con calma. Altri ancora hanno bisogno di una struttura più definita e preferiscono andare in spazi di coworking, lavorare in orari prestabiliti, concentrarsi solo su alcuni progetti e, una volta a casa, dimenticarsi completamente del lavoro.

Cosa hanno in comune tutti i freelance?

  • Sono i capi di se stessi

  • Godono di grande flessibilità

Caratteristiche interconnesse e davvero straordinarie in generale, e se inserite anche dentro il contesto del lavoro, rendono questo aspetto della vita molto più attraente di quanto non lo sia.

Ma anche se questo modo di lavorare ha moltissimi pregi, ci sono anche alcuni aspetti difficili.

Essere il capo di se stessi significa prendere tutte le decisioni da soli, dalle ore di lavoro al luogo in cui lavorare, dal progetto su cui scegli di lavorare fino a qualunque altro piccolo dettaglio. Il punto è che non sempre è facile e, sicuramente, per riuscirci devi avere ben chiaro l’obiettivo, lo scopo, il tuo why. Puoi essere un capo indulgente o un capo severo, purché tu possa motivarti a portare a termine il tuo lavoro.

Per farlo bisogna sapersi organizzare e imparare a farlo bene, perché il rischio è di finire per lavorare sempre e senza sosta confondendo lavoro e vita quotidiana. Se con un lavoro “tradizionale” tutto finisce quando torni a casa, in questa modalità disconnettersi può essere molto difficile.

Dipende tutto da te, sei tu a prendere decisioni, sei tu responsabile di ogni passo e non puoi fare affidamento su nessun altro oltre che te stesso. Ma è proprio questo tratto ad essere anche potenziante: prendere davvero il controllo del proprio ‘’destino’’, essere stimolati dalle proprie ambizioni è davvero un privilegio che ci mette a contatto con noi stessi in modo profondo.

Puoi scegliere e selezionare i progetti, mapparli come meglio credi, permettendoti così di perseguire ciò che ti interessa e ti appassiona di più.

Questa piacevolissima autonomia, però, ha come risvolto della medaglia la solitudine.

È vero, spesso gli uffici sono luoghi invivibili, luce e aria innaturale, molti rumori e distrazioni, colleghi non tutti simpatici. Tuttavia, potresti scoprire che lavorare da solo non è poi così divertente. A volte i colleghi possono svolgere un ruolo importante, di condivisione e supporto. Lavorare da casa o in posti sempre diversi può essere isolante e potresti ritrovarti a sentire la mancanza dei colleghi più di quanto ti aspetti.

Questa tendenza all’isolamento talvolta demotiva e abbatte. Rendersene conto, però, è molto utile per provare a ricordarsi che ogni aspetto della nostra vita, compreso il lavoro, è inserito dentro un ecosistema più grande, fatto di altre persone che possiamo integrare, tramite lo scambio, il confronto e la condivisione, magari trovando uno spazio di coworking o unendoci ad altri amici freelance.

Insomma possiamo creare attivamente la nostra rete e il nostro sistema di supporto.

Ma passando ad un altro vantaggio, a chi non piacerebbe l’idea di poter lavorare ovunque e in qualsiasi momento? Questo è un punto a favore indiscutibile della vita da freelance: la flessibilità che ti permette di lavorare ovunque tu voglia, quando vuoi e quante ore puoi.

Puoi lavorare a casa, in un bar, in spiaggia, in viaggio. Puoi lavorare soltanto la mattina o la sera, persino la notte se ne hai voglia.

Ma anche qui, se per alcuni questo è solo positivo, per altri questa mancanza di struttura porta a fare i conti con delle sfide. Se non sei disciplinato, motivato e organizzato, può diventare davvero difficile lavorare da freelance. Dovrai essere in grado di tenere traccia dei tuoi progetti, delle scadenze, evitare di essere distratto e pigro.

Se impari a gestire bene il tuo tempo, però, il lavoro può adattarsi alla tua vita piuttosto che il contrario, consentendoti anche di portare equilibrio tra vita privata e lavoro.

Attenzione sempre nel considerare che anche se a volte essere un freelance viene interpretato come “non avere un lavoro”, vi assicuro che non è così.

Si può lavorare in orari e giorni casuali, si può usare il divano come ufficio, scegliere di organizzarsi come si crede, ma non vuol dire non lavorare, non avere scadenze, periodi pieni e così via.

Ora, però, prima di lasciarti mi piacerebbe condividere con te uno dei punti in cui credo fortemente.

Qualunque sia la modalità, la forma di lavoro che scegli, ricorda sempre che nessuno dovrebbe essere schiavo del proprio lavoro. Ho sempre creduto che si debba lavorare per vivere, non vivere per lavorare. Ciò significa che bisognerebbe lavorare per sostenere lo stile di vita che si desidera avere. Non lavorare per adattarci a degli stereotipi finendo poi per non avere il tempo di esplorare tutto ciò che la vita ha da offrire.

Il nostro tempo è il bene più prezioso, il nostro investimento più importante, non un’auto nuova, non una casa più grande e più costosa, il TEMPO.

Per me non è stato facile scegliere di diventare freelance, perchè se ogni mattina quando avevo il mio lavoro sicuro mi svegliavo infelice e non mi piaceva l’idea di andare in ufficio, da freelance, mi sono svegliata diverse volte con l’ansia di non sapere esattamente da che parte andare.

La strada del freelance è una strada in salita.

Ho sudato, ho avuto paura, mi sono sentita sola, però è stata la salita che mi ha portata ad essere quella che sono oggi. E sono contenta. Il lavoro occupa una parte così grande delle nostre vite e le nostre vite dovrebbero essere il più stimolanti e appaganti possibile.

E tu hai delle esperienze che vorresti condividere? Stai cercando di entrare in questo mondo? E perché?

Mi piacerebbe leggere i tuoi pensieri.

Alla prossima!