Novembre e il Black Friday

Novembre-BlackFriday

Novembre sinonimo di consumismo

Hai notato anche tu la frenesia che aleggia nell’aria per il Black Friday?

È il momento del “Natale anticipato”, delle grandi occasioni e delle offerte imperdibili da accaparrarsi per riempire ancora un po’ le nostre vite già troppo piene…

Mentre mi accorgo di tutto questo, mi viene in mente una riflessione che vorrei condividere con te, legata proprio a questo periodo dell’anno.

Ormai da molto tempo Novembre rappresenta per tutti quella finestra temporale in cui si corre contro il tempo alla ricerca di quel qualcosa da comprare. Qualcosa di cui pensiamo di avere assolutamente bisogno.

La verità, però, è che non facciamo altro che accumulare, che soddisfare una voglia passeggera senza neanche chiederci se, in realtà, quella cosa la volevamo davvero. E così, quel momento passa e quella maglia, quell’oggetto, quel prodotto finirà inevitabilmente per occupare una scatola nel punto più in alto del nostro armadio.

Nonostante questo, però, la macchina del Black Friday sembra inarrestabile, anno dopo anno.

Questo accade anche perché la maggior parte di noi ha imparato a considerare “normale” uno stile di vita incentrato sul consumismo, sulla frenesia del fare, una vita che lascia da parte altri aspetti come la dimensione interiore, la connessione con la natura, la salute mentale ed emotiva, l’espressione autentica… che non è di certo fatta di cose.

Ma come esseri umani (e ancora più forse come praticanti di yoga), siamo anche chiamati a coltivare la consapevolezza e imparare a sfruttare pienamente le energie presenti durante i vari periodi dell’anno: il cambio delle stagioni, le fasi lunari, i periodi sacri dell’anno.

E allora, tra tutte queste dispersioni, sollecitazioni e distrazioni, possiamo anche provare ad ascoltare profondamente il richiamo stagionale dell’autunno, per esempio.

Novembre non è soltanto consumismo

Novembre, infatti, non è soltanto il mese del consumismo più spinto dell’anno, è anche il mese della riconnessione profonda con noi stessi.

L’autunno inizia finalmente ad esprimersi pienamente, non solo fuori e intorno a noi, ma anche dentro. Questo perché, proprio come la natura, anche noi diventiamo meno attivi e più riflessivi.

In questa stagione avviene uno spontaneo ritorno a noi stessi, all’introspezione. Diventa importante, proprio in questo periodo, coltivare le proprie passioni in modo intimo, scegliere consapevolmente cosa piantare di nuovo nelle nostre vite, diventa importante cosa “portiamo dentro”.

Allora, a proposito di consumare, prova a chiederti: se compro, cosa compro? Se mangio, cosa mangio? Investo tempo e denaro anche per conoscermi profondamente? Tra tutto quello che scelgo di acquistare in questi giorni, cosa posso scegliere di nuovo e utile per la mia evoluzione e quella del pianeta che abito?

Chiediti con sincerità: di cosa ho davvero bisogno?

E mentre rispondi, prova a mettere in discussione le origini delle cose che compri, del cibo che mangi, di tutto ciò che utilizzi. Rivaluta intenzionalmente ciò che è umano, riconsidera l’ambiente, l’impatto delle tue abitudini e delle scelte quotidiane su tutto ciò che ti circonda.

Fare questo può aiutarti non solo a scegliere consapevolmente, ma anche a trovare più gioia nella quotidianità e una connessione più profonda con ciò che c’è già nella tua vita.

Ma come acquisire maggiore consapevolezza? Cosa scegliere per migliorarci e avere un impatto positivo in tutto ciò che circonda?

Esistono molti modi e ognuno trova le proprie risposte.

La mia è lo yoga.

Lo yoga è una via di consapevolezza: permette di riconnetterci a noi stessi e di riconoscere che siamo tutti uniti.

Se ancora non lo sai, questa disciplina comprende tante pratiche, non solo quella del movimento, delle asana e del respiro. Dello yoga fanno parte anche dei grandi stimoli a compiere piccole azioni che tutti possiamo portare nel nostro quotidiano, come ad esempio, Aparigraha, il principio secondo cui è inutile accumulare e “abbuffarsi” di cose perché questo toglie spazio vitale a ciò che è davvero importante.

Inoltre, lo yoga ci invita a godere pienamente di ciò che c’è e con gratitudine: quelli che oggi utilizziamo come indicatori di soddisfazione spesso non creano affatto soddisfazione, o comunque non nel lungo periodo.

La soddisfazione dal punto di vista dello yoga è un’altra cosa e la si indica con il nome di Santosha, che si traduce come contentezza. Significa coltivare la felicità in ogni istante, celebrando il privilegio di ciò che abbiamo già dalle piccole cose.

Lo yoga è questo e molto di più.

È un viaggio ricco di stimoli e ispirazioni, ci invita a scendere dal tapis roulant della vita frenetica aiutandoci a scegliere il nostro ritmo, a mettere in discussione la spinta moderna ad accumulare di più e godere di ciò che abbiamo in un modo più profondo.

Perciò, quest’anno fermati un istante e regalati un’esperienza trasformativa; lasciati sostenere e guidare dallo yoga in questo viaggio di ritorno all’essenza.