L’importanza di rallentare

L'importanza di rallentare

Per me l’inizio del nuovo anno è stato abbastanza tranquillo e rilassato, ma ammetto che per arrivare a questa condizione ci è voluto un po’ di tempo.

Infatti, dopo il mio viaggio in India, forse per via del fatto che era andato un po’ male, non riuscivo a stare ferma e pensavo continuamente a nuovi viaggi. Ma poi mi sono calmata, mi sono fermata e radicata e questa “pausa” è stata per me davvero positiva, per più di un motivo.

Come prima cosa mi ha permesso di ricordarmi l’importanza di fermarsi, di staccare dal lavoro, di non fare nulla.

Forse non tutti possiamo rinunciare al lavoro, ma qualche volta tutti possiamo rinunciare all’idea che dobbiamo per forza fare qualcosa perché da ciò riceveremo un vantaggio che, in qualche modo, giustificherà il nostro sforzo.

L’idea che l’inazione sia fonte di felicità risale alle società più antiche, in cui, a differenza della nostra, esisteva una grande esaltazione del tempo libero e in cui si pensava che la conoscenza fosse innamorata del vuoto e della leggerezza.

Nell’odierna società non fare nulla non è mai considerato qualcosa di accettabile: lo si associa all’irresponsabilità, ad uno “spreco della vita” e, così, in molti si sentono in colpa se non hanno qualcosa da fare.

Viviamo nel costante sovraccarico di informazioni, intrattenimenti, distrazioni; l’introspezione e la riflessione sono diventate arti perdute.

Rallentare e concedersi dei periodi regolari per “non fare nulla” può essere la cosa migliore che possiamo fare per creare stati mentali che alimentano la nostra immaginazione e migliorano la nostra salute mentale, ma anche fisica.

Quando siamo sempre troppo impegnati, il pericolo è di perdere le nostre connessioni, non solo con gli altri e ciò che ci circonda, ma principalmente con noi stessi.

Se non ci concediamo periodi di “non fare nulla”, la crescita personale, l’intuizione e la creatività hanno meno probabilità di emergere.

Ma cosa significa NON fare?

Non fare nulla, non significa di certo ritagliarsi del tempo per guardare serie e scorrere i social, perché in quel modo stai nuovamente colmando il tempo con un’attività.

Significa lasciare la mente libera, restare in silenzio, far riposare i sensi. Solo questo ci aiuta ad entrare in contatto con noi stessi, ottenendo grandi benefici psicofisici.

Provate a chiedervi: quand’è stata l’ultima volta che siete rimasti qualche minuto senza fare nulla, senza telefono o altri dispositivi, senza libro, senza musica, senza fare niente di niente?

Un’altra cosa che mi ha ricordato questa pausa è l’importanza di avere una routine (ancora una volta!).

Le giornate si espandono quando hai una routine, quando non ci sono valigie da fare e da disfare, preparativi per un viaggio o altro ancora. Quando sei dentro una routine hai la possibilità di scegliere cosa fare o addirittura non fare nulla.

Ci sono davvero molti vantaggi nell’avere una routine: sentirsi meglio con se stessi, vivere una vita più presente e concentrarsi sui propri obiettivi. È anche uno dei modi migliori per evitare l’impatto fisico ed emotivo dello stress della vita frenetica.

Ma come creare una routine basata sulla cura di sé?

Se vuoi approfondire questo argomento ti consiglio di leggere questo articolo che ho scritto tempo fa. Ti lascio il link qui:
https://denisedellagiacoma.com/la-mia-morning-routine/

Infine, altra cosa importantissima di cui mi sono ricordata è la bellezza della lentezza. Quanto è bello andare piano, quanto è bello rilassarsi!

L’essere umano non può conoscere se stesso e il mondo se non ha una certa tranquillità, né può manifestare la sua essenza, liberare il suo potenziale, esprimere il suo essere e ciò che chiama autenticità, se non è rilassato e calmo.

Un arciere non può colpire il bersaglio se le sue mani tremano.

Se ci pensi bene, già molto tempo prima dell’arrivo del concetto di “stress”, era stato scoperto che il relax è fondamentale per la salute fisica e mentale, sia per la conoscenza, perché uno stato rilassato permette una percezione più attenta e questo permette il pieno utilizzo delle nostre facoltà.

Quindi proviamo a fare nostra la convinzione che il rilassamento e la lentezza non sono torpore, pigrizia, abbandono dei sensi, assenza di volontà, ma delle qualità essenziali per percepire la realtà.

Ma cosa significa vivere più lentamente?

Significa fare di meno ma meglio, scendere dal tapis roulant della vita che si svolge freneticamente e determinare il proprio ritmo.

È un approccio più intenzionale alla vita e rifiuta l’idea che essere occupati significa essere importanti. Il principio centrale di una vita slow è quello di dedicare del tempo a fare le cose senza fretta e quindi godersele di più.

Il grande vantaggio del rallentare è reclamare il tempo e la tranquillità per creare connessioni significative e sane con le persone, con il lavoro, con la natura, con il nostro corpo e la nostra mente.

Fare questo aiuta a trovare più gioia nella quotidianità e una connessione più profonda con ciò che c’è nelle nostre vite.

Vita lenta significa essere intenzionali.

Ti auguro di fare tua questa convinzione.
Buona lentezza!
Denise