Problema o soluzione: tu dove porti l’attenzione?

problema o soluzione?

Hai mai notato come, quando ti focalizzi su un problema, questo sembri ingigantirsi?

È come se l’attenzione gli desse più forza, più spazio dentro di te.

Al contrario, quando inizi a guardare le possibilità e le soluzioni, qualcosa cambia: la mente si alleggerisce, il respiro si fa più fluido e improvvisamente trovi una via d’uscita che magari prima ti sembrava inesistente.

L’attenzione è uno strumento potentissimo.

Ciò su cui scegliamo di concentrarci diventa il nostro mondo interiore, il filtro con cui interpretiamo la realtà.

Se poniamo l’attenzione su ciò che non funziona, su quello che manca o su quello che ci preoccupa, sarà difficile vedere anche le opportunità che ogni evento e circostanza offrono, e le vie d’uscita.

Se invece alleniamo la mente a spostare lo sguardo sulla possibilità, sul passo successivo, sul “cosa posso fare adesso?”, si apre un nuovo spazio mentale, più libero e costruttivo.

Non si tratta di ignorare i problemi o fingere che non esistano. Il punto è scegliere consapevolmente come affrontarli, se restare bloccati nelle difficoltà o iniziare a costruire una via d’uscita.

Questo è il tema su cui ci concentreremo in questo articolo.

Ma facciamo un passo alla volta e cerchiamo di capire perché tendiamo a fissarci su ciò che non va.

Porre l’attenzione sul problema

Sicuramente ti sarà capitato di rimuginare su un problema fino a sentirti quasi in trappola nei tuoi stessi pensieri.

Succede a tutti.

La nostra mente, per natura, tende a soffermarsi sulle difficoltà più che sulle soluzioni. Ma perché accade questo?

  • Il cervello e il “bias della negatività”

La scienza ci dice che il nostro cervello è programmato per individuare i problemi prima delle soluzioni. Questo meccanismo ha origine dai nostri antenati che dovevano essere iper-vigili ai pericoli per sopravvivere. Notare un potenziale rischio (un predatore nascosto, un suono sospetto nella notte) faceva la differenza tra la vita e la morte.

Anche se oggi non dobbiamo più difenderci dai leoni nella savana, il nostro cervello continua a essere “attratto” dai problemi, come se fossero minacce da cui proteggerci.

  • Il circolo vizioso della preoccupazione

Quando ci focalizziamo su un problema, tendiamo a ripeterlo mentalmente più e più volte, quasi come se il solo pensarci potesse aiutarci a risolverlo. Ma spesso accade il contrario: più ci pensiamo, più il problema sembra grande, ingestibile e stressante. È come una lente d’ingrandimento che deforma la realtà, rendendola più opprimente di quanto sia realmente.

  • Il ruolo delle emozioni

Le emozioni negative (ansia, paura, frustrazione) hanno un impatto più forte su di noi rispetto a quelle positive. Paradossalmente, quindi, è più facile rimanere intrappolati in un pensiero negativo che lasciarsi trasportare da uno positivo. Questo accade perché le emozioni negative creano un’eco nella nostra mente, lasciando segni più profondi e difficili da cancellare.

Tutto questo, però, comporta dei rischi.

Focalizzarsi esclusivamente sul problema può portarci in uno stato di paralisi decisionale, e più analizziamo ciò che non va, meno troviamo lo slancio per cambiare.

Ci ritroviamo a ripetere sempre gli stessi schemi di pensiero, senza arrivare mai a una vera soluzione.

Se vogliamo liberarci da questa “trappola mentale”, il primo passo è riconoscere questo meccanismo e accettare che abbiamo il potere di cambiare prospettiva.

Una domanda utile da porsi è: voglio restare bloccato nel problema o iniziare a costruire una soluzione?

Il potere di spostare lo sguardo e cambiare prospettiva

Se hai mai osservato un fotografo al lavoro, avrai notato come un piccolo cambiamento nell’angolazione della macchina fotografica possa trasformare completamente un’immagine.

Lo stesso principio vale per la nostra mente: cambiare il punto di vista su una situazione cambia il modo in cui la percepiamo e la affrontiamo.

Esaminare un problema è utile, ma solo fino a un certo punto. C’è una differenza tra prendere consapevolezza di una difficoltà e rimanere agganciati mentalmente, senza avanzare. Spesso, invece, tendiamo a dare così tanta energia alla difficoltà che finiamo per renderla più grande di quanto sia realmente.

Hai mai sentito la frase: “ciò su cui ti concentri, cresce”? Questa è una grande verità.
Se continui a pensare a ciò che non va, allargherai la percezione del problema. Se invece inizi a chiederti “cosa posso fare per migliorare questa situazione?”, la tua mente inizierà automaticamente a lavorare su soluzioni.

Per comprendere meglio questo concetto, prova a fare un piccolo esperimento mentale:

  • focalizzati su un problema personale per un minuto intero,
  • osserva come ti senti, cosa accade al tuo corpo, quali emozioni emergono.
  • Ora, immagina che la soluzione sia già stata trovata.
  • Come cambia il tuo respiro, il tuo stato d’animo e la tua postura se sapessi che tutto si risolverà?

Questo semplice esercizio mostra quanto il nostro focus influenzi il nostro stato interiore.

Quando impariamo a spostare l’attenzione dalla difficoltà alla possibilità, scopriamo una nuova libertà mentale. Non significa negare i problemi, ma scegliere di non lasciarsi definire da essi.

Ci sono alcune domande utili che potrebbero aiutarti a cambiare prospettiva:

  • Cosa posso controllare in questa situazione?
  • Qual è il primo passo che posso fare oggi per migliorare?
  • Cosa posso imparare da questo problema?
  • Chi potrebbe aiutarmi a trovare una soluzione?

Adottare questa mentalità non è qualcosa di immediato, lo so, ma si può allenare.

Come un muscolo che diventa più forte con l’esercizio, la nostra mente impara a guardare oltre l’ostacolo ogni volta che scegliamo consapevolmente di spostare il focus verso la soluzione.

Strategie pratiche per spostare il focus dalla difficoltà alla soluzione

Sapere che possiamo cambiare prospettiva è già un primo passo, ma come trasformarlo in un’abitudine concreta?

Allenare la mente a focalizzarsi sulle soluzioni invece che sui problemi richiede pratica costante, tramite azioni come il porsi le giuste domande, come abbiamo visto prima.

Insieme a questo, è molto importante fare attenzione alle parole che usiamo per descrivere una situazione, queste influenzano il nostro vissuto. Se definiamo un problema come un blocco insormontabile, il nostro cervello lo percepirà così. Se invece lo vediamo come una sfida da affrontare, cambiamo automaticamente il nostro atteggiamento.

Può essere molto utile anche la visualizzazione positiva, immaginando la soluzione.
Il cervello non distingue tra realtà e immaginazione. Se visualizzi spesso scenari positivi e soluzioni, ti predisporrai mentalmente a realizzarli.

Ogni giorno possiamo scegliere.

La nostra attenzione è come una torcia: illumina ciò su cui la puntiamo. Se la rivolgiamo agli ostacoli, questi ci sembreranno più grandi e ingombranti. Se invece la indirizziamo sulle possibilità, scopriremo che c’è sempre una strada percorribile.

Possiamo scegliere se lasciare che i problemi ci schiaccino, oppure possiamo decidere di concentrarci su cosa fare per migliorare la situazione.