Makarasana, la posizione del coccodrillo

Makarasana

Makarasana, o posizione del coccodrillo, è una Asana di Hatha Yoga molto semplice da praticare ed è quindi indicata anche ai principianti.

Solitamente si pratica la posizione del coccodrillo alla fine di una pratica faticosa e ha come scopo quello di rilassare tutto il nostro corpo, massaggiando naturalmente il nostro addome.

Ma andiamo adesso più nel dettaglio e vediamo insieme cosa significa la parola Makarasana, come si esegue questa posizione e quali benefici psicofisici saprà donarti.

Iniziamo!

Cosa significa Makarasana

I termini che indicano delle Asana sono termini sanscriti, ossia della lingua ufficiale dell’India. Anche Makarasana ha quindi origini sanscrite ed è formata da due parole:

  • Makara, che significa coccodrillo
  • Asana, che significa posizione.

Per questo motivo, Makarasana viene comunemente chiamata la posizione del coccodrillo. Quando pratichi questa posizione, infatti, il tuo corpo assomiglierà a quello di un coccodrillo che si sta facendo un riposino in un fiume, mantenendo il collo e la testa sul pelo dell’acqua.

Praticarla è molto semplice. Vediamo come.

Come si pratica Makarasana

Per prima cosa, per eseguire la posizione del coccodrillo prendi il tuo tappetino da yoga.

  • Distediti sul tuo tappetino con la pancia rivolta verso il basso
  • Allunga le gambe e divaricale leggermente, portando i piedi in linea con le spalle
  • Le dita dei piedi sono rivolte verso l’esterno mentre i talloni sono rivolti all’interno
  • Piega adesso le braccia, posiziona ciascuna mano sul gomito del braccio opposto
  • Mantieni le spalle e la parte superiore del torace leggermente sollevate da terra
  • Piega la testa e appoggia la tua fronte sui tuoi avambracci.

Questa è la posizione finale. Chiudi gli occhi e mantieni la posizione per un po’. Lascia fluire i tuoi pensieri senza cercare di fermarli. Concentrati sulle sensazioni del tuo corpo e goditi il tuo qui e ora.

Le varianti di Makarasana

Esistono anche alcune varianti di Makarasana. Una di queste prevede che le mani non vengano portate sui domiti, bensì sulle spalle, ogni mano sulla spalla opposta.

Puoi anche appoggiare la parte superiore del toracee su un cuscino oppure su una coperta ripiegata. In questo modo sarà più facile mantenere il busto sollevato, consentendoti di respirare liberamente.

Il respiro diaframmatico in Makarasana

Makarasana è un’ottima posizione per aumentare la concentrazione e soprattutto la tua consapevolezza. In questa posizione, infatti, si attiva in modo naturale il respiro diaframmatico.

Siccome l’addome è appoggiato sul pavimento e il busto ci preme sopra, sentirai chiaramente il respiro che va a premere la pancia contro il pavimento, espandendo la parte bassa della schiena e le costole più basse, in particolari quelle fluttuanti.

Questo è proprio il segno distintivo della respirazione diaframmatica e mantenendo il torace sollevato da terra, è possibile avvertire pienamente i movimenti del nostro respiro.

Ma perché la respirazione diaframmatica è così importante?

Il diaframma è il principale muscolo responsabile della respirazione e unisce le vertebre lombari, ossia quelle della parte bassa della nostra schiena, alla punta dello sterno e separa la cavità toracica dalla cavità addominale.

Quando il diaframma non viene utilizzato correttamente, andiamo incontro a una respirazione disfunzionale che può causare anche diverse patologie.

Attraverso la posizione del coccodrillo, invece, andiamo a facilitare proprio la respirazione diaframmatica, immobilizzando il torace e rilassando al contempo l’addome e la schiena. Dal momento che l’addome viee premuto verso il pavimento, il respiro non scende nel basso ventre ma si concentra nella parte bassa della schiena e sui fianchi, generando calore con effetti calmanti e rigeneranti.

Consigli e precauzioni

Nonostante sia una posizione piuttosto semplice, non tutti la troveranno particolarmenre comosa, soprattutto nei primi minuti di pratica.

Per ridurre la tensione al collo e alla schiena, prova a estendere la parte superiore delle braccia più lontano dal busto. Se senti delle tensioni anche alle spalle, puoi appoggiare il mento sul pavimento, mantenendo le braccia sopra la testa con i gomiti piegati e le mani una sopra l’altra.

In alcuni casi è inoltre consigliato evitare la pratica di Makarasana:

  • Se soffri di lesioni o gravi problemi alla schiena
  • Se soffri di iperlordosi
  • Se la pratica ti dà dolore
  • Se hai recentemente subìto interventi o lesioni alle spalle o alla colonna vertebrale.

I benefici di Makarasana

La pratica regolare e costante di Makarasana saprà donarti moltissimi benefici psicofisici. Ecco i principali.

  • Calma la mente
  • Libera dallo stress
  • Fortifica e allunga i muscoli di spalle, schiena, collo, cosce e polpacci
  • Attenua il mal di schiena
  • Migliora la postura
  • Dona consapevolezza
  • Migliora la concentrazione
  • Allevia i dolori derivanti dall’ernia del disco e dalla sciatalgia
  • Massaggia gli organi addominali, stimolandone il funzionamento
  • Migliora la digestione
  • Attenua i dolori intestinali e mestruali
  • Migliora l’asma e i problemi respiratori
  • Sblocca Manipura, il terzo chakra.

Conclusioni

Come hai potuto scoprire attraverso la lettura di questo articolo, Makarasana è una posizione davvero molto semplice ma che saprà donarti numerosi e profondi effetti benefici per il tuo corpo e la tua mente.

Un ultimo consiglio prima di salutarci: ricordati sempre che lo yoga è sempre un cammino e mai un punto di arrivo. Pratica con costanza, giorno dopo giorno, senza forzare mai le posizioni.

Solo così potrai godere al massimo di tutti i benefici di questa bellissima pratica.

Namastè